I pilastri dell’Heavy Metal: i gruppi che hanno fatto la storia

Knight Making History Scopri più da vicino alcuni dei giganti dell’Heavy Metal ed entra al cospetto di gruppi leggendari, consacrati dalla storia come icone eterne.

I critici musicali specializzati concordano nel ritenere il genere Heavy Metal come un discendente naturale dell’hard rock. L’Heavy è caratterizzato dalla peculiarità di voler quasi elevare la musica a livello spirituale, marcandola in modo netto con ritmi martellanti ed incessanti, che in alcuni casi portano anche verso melodie ed amplificazioni che la fanno inquadrare globalmente in una dimensione quasi extra terrena.

Senza dubbio, rimane difficile indicare i migliori gruppi espressioni di questo genere nel mondo, anche perché spesso l’Heavy Metal presenta molte variabili che impediscono di conferire ad esso una connotazione ben precisa. Tuttavia, volendo cimentarsi nell’operare una scelta, non si può certo prescindere dal citare almeno tre tra i gruppi che hanno certamente segnato la storia del genere.

Black Sabbath: ritmi marziali e melodie del sabba nero

Parlare della storia dell’heavy metal vuol dire in modo quasi automatico citare il gruppo dei Black Sabbath: il loro esordio nel 1970 caratterizzò in modo univoco l’introduzione di un nuovo tipo di suono, allo stesso tempo possente e lento, definito soprattutto dalle evoluzioni della chitarra di Tony Iommi. I critici sono spesso in disaccordo sulla precisa identificazione dei Black Sabbath, se primo vero gruppo di heavy metal o piuttosto una band di evoluzione dell’hard rock. Rimane tuttavia la certezza che questa formazione viene presa inevitabilmente come uno dei massimi riferimenti del genere heavy metal nel mondo.

Il credo di questa band è fondato su una visione pessimistica del mondo, che porta a pensare che l’unico modo per salvarsi è quello di cercare il successo proprio della musica rock. Questi concetti vengono addirittura esasperati dai Black Sabbath, che introducono nel mondo del rock in modo drastico il fascino della morte. Esasperando questo concetto, essi diventano simbolo di un vero e proprio riscatto del mondo proletario rispetto ad altri gruppi che si presentavano in quegli anni con connotazioni di natura più borghese.

Il gruppo mette insieme il mitico Ozzy Osbourne, il suo ex compagno di scuola Tony Iommi ed il bassista e chitarrista Geezer Butler e prende all’inizio il nome Polka Tolka Blues Band che poi diventa appunto Black Sabbath, ispirandosi al titolo di un film di Mario Bava, “I tre volti della paura”. Dopo l’esordio contrassegnato da molti commenti negativi da parte dei critici, ma accolto molto bene dalla maggior parte del pubblico, arriva la vera e propria consacrazione del gruppo con l’album “Paranoid”. Esso probabilmente rappresenta in assoluto la massima espressione dei Black Sabbath. Dopo aver raggiunto la massima popolarità nel mondo, a causa dei continui eccessi che caratterizzarono la vita soprattutto del frontman, il gruppo procede tra alti e bassi, alcune esperienze da solisti e diverse reunion, ultima quella del 2013.

Iron Maiden: la ribellione del suono

Il gruppo degli Iron Maiden nasce nel 1975 ad opera del bassista Steve Harris e per alcuni versi si può affermare che abbia costituito un’evoluzione della musica di gruppi che li hanno preceduti, come i Black Sabbath. Dopo alcuni cambiamenti nella formazione, il gruppo raggiunge già altissimi livelli nel panorama dell’heavy metal mondiale nel 1980, con l’uscita dell’album “Iron Maiden”, che contiene senza dubbio diversi brani indimenticabili.

Anche gli album successivi ottengono un successo enorme e segnano indelebilmente quella che può essere definita la linea di pensiero ideale del gruppo, cioè un ostracismo netto verso il potere ed un richiamo forte alla libertà anti assolutista. Senza dubbio l’album che proietta il gruppo ai vertici della fama mondiale è “The Number of the Beast” del 1982, nel quale sono contenuti molti pezzi considerati da sempre come autentici capolavori nella storia dell’heavy metal.

La band prosegue il suo cammino tra abbandoni, sostituzioni e memorabili tour in giro per il mondo, in cui concede al suo pubblico esibizioni sempre più spettacolari; nel 1983 esce l’album “Piece of Mind”, che per molti critici segna una svolta del gruppo verso una tipologia di musica maggiormente orientata verso suoni più compatti e decisamente heavy. Questo porta anche ad una trasformazione dei loro eventi live che rendono leggendaria la loro musica.

Judas Priest: gli antesignani del metal

È opinione diffusa nei critici del rock che il gruppo dei Judas Priest abbia segnato con la propria musica gli anni Settanta, Ottanta e Novanta, influenzando gran parte degli altri gruppi heavy metal dell’epoca e degli anni successivi. Il gruppo nasce dall’unione dei chitarristi Glenn Tipton e K.K. Downing e dal cantante Rob Halford, che si mettono in mostra da subito non solo per la musica che propongono ma anche per il loro modo di presentarsi al pubblico, con abbigliamenti in linea con le mode dell’epoca a testimonianza anche della loro predisposizione mai nascosta a scendere a compromessi con il mercato.

Nel 1976 i Judas Priest pubblicano l’album “Sad Wings of Destiny”, che viene considerato uno dei lavori fondamentali di sempre nel panorama dell’heavy metal; nel 1978 esce invece “Stained Class” che rappresenta senza dubbio una svolta nella musica del gruppo che li caratterizzerà per tutti gli anni Ottanta, periodo che vede il loro apice con l’album “Screaming for Vengeance” che purtroppo però segna anche l’inizio di quella che può considerarsi la parabola discendente della band.